domenica 8 dicembre 2013

Bmw i3 - recensione ed impressioni

Bmw i3 tour a Napoli
Grazie all'iniziativa Bmw i3 tour ho avuto la possibilità di provare l'auto elettrica secondo bmw: la i3, che in soli 4 metri racchiude  un concentrato di tecnologia e raffinatezza che contraddistingue bmw dagli altri produttori.

Dimensioni e dotazioni

l'auto è lunga 3999mm larga 1775mm ed alta ben 1578 mm, omologata per 4 posti e disponibile sia full electric che con range extender(ibrido serie), riguardo quest'ultima versione si tratta un motore benzina tre cilindri 647cc che funziona esclusivamente da generatore per caricare le batterie, grazie al piccolo serbatoio di circa 9litri infatti, mantiene la carica delle batterie ad alta tensione per consentire alla vettura di continuare la marcia in modalità elettrica.

L'auto è ancora in un periodo promozionale, quindi circa le dotazioni di serie ed eventuali optional sono ancora da conoscere, ma poco ci sarà da aggiungere alla ricca dotazione di serie, dove troviamo l'impianto audio curato da Harman Kardon, sistemi di sicurezza come l'assistenza alla frenata(grazie ad una cam con laser davanti), sensori di parcheggio e piena connettività con gli smartphone per condividere informazioni generali sull'auto, ovviamente non dimentichiamoci che anche lo scheletro della  i3 è un particolare da non trascurare: è interamente in carbonio, tradotto significa basse emissioni per produrre l'auto e bassi consumi della stessa durante il suo ciclo di vita perché aiuta l'auto ad essere più leggera quindi consumare meno energia per muoversi; inoltre anche gli interni sono creati con materiali riciclati e pregiati come pelle e legno.

interni in legno


Motore, batteria, prestazioni e consumi


Il motore è un sincrono trifase (brushless) da ben 170cv (125kW), coppia da ben 250 Nm e batterie a litio (da verificare se LiFePO4) con capacità da 19kWh che danno alla i3 una autonomia dichiarata di ben 190km (qui info sullo standar NEDEC ) con una velocità massima limitata a 150km/h.
L'accelerazione da 0 a 100 è di soli 7 secondi circa(da 0 a 60km/h in soli 3,7 secondi!), che solo auto sovralimentate e di alta cilindrata possono permettersi, con la differenza che con il motore elettrico si ha la massima coppia disponibile all'avviamento ed è costante fino alla velocità nominale, senza cambi di marcia(non ne ha bisogno un motore elettrico), a questo aggiungiamoci che l'auto non emette alcun rumore ed è perfettamente insonorizzata tanto da trovarsi un po' in difficoltà inizialmente, essendo abituati(male) a quei tanti decibel fastidiosi delle auto a combustione, dentro e fuori. 
Una caratteristica unica di quest'auto è il recupero di energia in frenata molto più sentito rispetto a zoe e Leaf, tant'è che quando si lascia l'acceleratore a velocità sostenute oltre i 50, l'auto tende quasi a fermarsi senza che si tocchi il pedale del freno, accendendo gli stop dietro in automatico, cerca quindi di fare un recupero molto più aggressivo aiutando il conducente ad utilizzare i freni solo se ha realmente bisogno, questa peculiarità è stata chiamata dagli ingegneri bmw one-pedal feeling, ovvero, in linea teorica, guidare con il solo pedale destro e ottenere così maggiori benefici in termini di efficienza del veicolo e ricarica delle batterie; ma tale caratteristica non è ben vista da tutti: c'è chi preferisce una frenata a recupero meno sentita che non tende a frenare l'auto, facendola quindi veleggiare ed a utilizzare i freni se si vuole uno spazio di frenata ridotto.


Tempi e tipo di ricarica 

L'auto si ricarica attraverso la presa Mennekes, la stessa della renault zoe, e per caricarsi attraverso una presa 3kW 16A da 0 a 80% impiega 5.5 ore, il restante 20% avviene lentamente(un paio di ore max) questo perché tutte le celle delle batterie non devono superare i 4V, quindi il sistema BMS(battery management system) aiuta a livellare tutte le cellle, limitando la potenza assorbita dalla colonnina, alla tensione max di 4Volt, detto con un esempio semplice e di rapido effetto: immaginate una bottiglia, quando arrivate al collo dovete diminuire l'afflusso di acqua onde evitare che fuoriesca, ecco, questa fuoriuscita nel caso delle batterie è fatale, ovviamente questo discorso del BMS e della carica veloce fino all'80% vale per tutte le auto elettriche.
Ricorrendo invece a colonnine veloci necessita meno di un ora per caricare da 0 all'80%.
A detta degli agenti Bmw ci sarà la possibilità di acquistare una wallbox domestica dove oltre ad aiutare a ridurre i tempi di ricarica ci sarà la possibilità di acquistare l'energia dal partner SolarWatt in modo tale da ricaricare l'auto esclusivamente con energia rinnovabile.

Bmw i3 in ricarica attraverso una colonnina enel provvisoria Napoli

Considerazioni finali 

Complimenti a bmw per il fantastico prodotto proposto, per l'ottima campagna pubblicitaria in giro per l'Italia e per la competenza del team nell'esporre l'auto e chiarire tutte le perplessità.
Provare la i3 è stato molto emozionante perché l'auto ha una qualità superiore ai modelli provati in precedenza(leaf e zoe) ma anche il prezzo, e le prestazioni sono davvero fenomenali, l'accelerazione stupisce ed incolla al sediolino e, nonostante i cerchi da ben 19 pollici con spalla piccola, le irregolarità della strada vengono assorbite bene.
Il sistema audio curato da Harman Kardon si sente e rende l'esperienza audio unica dove puoi godere fino all'ultimo decibel senza il fastidioso suono del motore che si sovrappone, come avviene nelle auto tradizionali.

All'evento non sono mancate le persone, gli onnipresenti electric haters, che appena sentivano i km dell'autonomia reale, dai 130 ai 160km(full electric) a seconda dello stile di guida, borbottavano chiedendosi chi fosse il pazzo che acquisterebbe un auto che non permette di arrivare a Roma da Napoli(un classico intramontabile appena espongo a qualcuno le autonomie delle auto elettriche) e che impiegava così tante ore a ricaricarsi, ottima è stata la risposta del pilota bmw: l'autonomia è una scusa stupida, se io ogni giorno vado a lavoro da un punto A al punto B che rientra nel range dell'auto, io devo andarci nel modo più comodo possibile e, se questo significa andarci senza lo stress di cambiare marce, senza inquinare e senza fastidiosi rumori nell'abitacolo ben venga la mobilità elettrica, ovviamente avere colonnine dislocate in più punti della città e nei centri commerciali aiuterebbe, ma è il tratto casa-lavoro quello che faccio tutti i giorni.
agli scettici la parola.


martedì 8 ottobre 2013

EP s.p.a. la prima ristorazione Eco friendly in Italia, a Napoli


flotta kangoo ZE in ricarica

Stamattina mentre passeggiavo nel viale adiacente l'università mi cade l'occhio all'interno della azienda EP s.p.a.  e vedo dei Kangoo "strani", diversi dal solito, incuriosito entro nel parcheggio dell'azienda e le mie intuizioni erano vere: si trattava di Kangoo ZE, completamente elettrici di Renault, inoltre lo slogan recitava ristorazione eco friendly ed il logo era costituito da un auto verde con una foglia, simbolo green per antonomasia, ed una presa elettrica.

Kangoo ZE in ricarica

Più mi avvicinavo più mi domandavo perché una scelta così coraggiosa e green non avesse avuto dovuti riconoscimenti via tv, radio e social network dato che si tratta di una scelta abbastanza dispendiosa visto che le Kangoo ZE parte da un prezzo di 20000 euro contro i 16000 euro della versione tradizionale a benzina, da non dimenticare che bisogna adattare l'impianto elettrico in modo tale da avere energia necessaria per caricare l'intera flotta e dotarsi delle colonnine Schneider con cui renault collabora.

Vista laterale dei Kangoo ZE in ricarica

Così tornato a casa ho googlato un po' il nome dell'azienda per conoscerla meglio, ed ho scoperto una bellissima realtà presente sul nostro territorio che da un contributo significativo all'ambiente di Napoli dato che, come dichiara qui il direttore commerciale di EP Giuseppe Esposito: " un veicolo commerciale, tra i più efficienti, arriva oggi a produrre 140g di CO2 per km. I nuovi Kangoo Z.E. di cui siamo dotati riducono a zero questo dato, con un indubbio vantaggio in termini ambientali ", inoltre anche l'edizione locale di Repubblica ha dedicato un articolo visibile qui dove di legge che l'azienda prevede la consegna di 30 veicolo elettrici in 3 anni, che aiuteranno a distribuire 5600 pasti al giorno nelle 72 sedi scolastiche delle Municipalità 1 e 9 del comune di Napoli portando un risparmio di oltre 46 quintali di CO2 e zero rumore, da da fare anche nel sociale(qui il link delle iniziative).

Anche i dipendenti sembrano apprezzare la scelta dell'azienda, dato che alla mia domanda: cosa ne pensi e come ti trovi a lavorare con questi kangoo elettrici? Mi ha risposto: le prestazioni sono davvero alte rispetto ai mezzi che avevamo prima, bisogna solo fare abitudine all'autonomia, che è di circa 130km, ma non è un problema dato che dobbiamo soltanto consegnare i pasti in giro per Napoli e poi ritornare in azienda dove ci sono le colonnine per ricaricarli

Ho approfondito quanto mi è stato detto detto  e, la coppia nominale del Kangoo ZE, con potenza motore di 44 kW, è di ben 226 Nm integralmente disponibile fin dall'avviamento, con un accelerazione senza vuoti, grazie all'assenza del passaggio dei rapporti; mentre utilizzando il kangoo con le motorizzazioni tradizionali scopriamo che la coppia massima che più si avvicina è quella costituita dal modello 1.5 dCi 100 Cv (80kW) quasi il doppio dei kW presenti sulla Kangoo ZE.


Per quanto riguarda invece l'autonomia, la Renault dichiara un autonomia di 170km (ciclo NEDC), ma si sa, l'autonomia dichiarata è un miraggio, quindi i 130km sono un dato accettabile, anche se bisogna vedere quanto carico trasportano ( e per quale carico nominale è stato dichiarato quel valore) e lo stile di guida del conducente.

Vi allego un interessante video dell'inaugurazione dei veicoli elettrici in azienda:

lunedì 7 ottobre 2013

Elaborato Universitario - Determinazione dell'autonomia di un auto elettrica

batterie di una Nissan Leaf posizionate sotto l'auto

Voglio condividere con voi l'elaborato che ho fatto insieme ad altri colleghi, relativo alla determinazione dell'autonomia di auto elettrica, utilizzando i parametri (coefficiente di aerodinamicità, massa del veicolo ecc) della Nissan Leaf, prima però vorrei aggiungere qualche particolare relativo alle auto elettriche e perchè saranno il futuro, solo se vogliamo.


Confronto auto elettrica - benzina 

Quanta energia è immagazzinata in 1 litro di benzina? intorno ai 10kWh, mentre per una batteria, utilizzando il rapporto al litro siamo sui 300Wh/l ( 150Wh/kg) quindi abbiamo una differenza bella grande a favore dell'auto a benzina: 1 a 30.

Ma l'energia che abbiamo con la benzina non riusciamo ad utilizzarla tutta a causa del rendimento bassissimo dei motori (intorno al 30%) quindi l'energia da 10kWh scende a 3kWh, pertanto la differenza scende 1 a 10.

Essendo il serbatoio di un auto a benzina circa 50 litri, se volessi pareggiare con le batterie l'energia della benzina dovrei mettere 10 volte i litri che ho su un auto normale, cioè 500 litri di batterie, che da un lato mi consentirebbero 6-700km di autonomia ma di contro aumenta di 1 tonnellata, più del peso dell'auto, oltre al volume che occuperebbero; le batterie si mettono sempre in rapporto 1:3 quindi 300kg di batterie.

Questi risultati sono stati fatti con l'ultima tecnologia disponibile per le batterie, le litio-ferro-fosfato, di cui l'azienda A123 in possesso di brevetto, è l'unica a produrre e vendere, hanno una vita stimata in oltre 1000 cicli, numero che aumenta se si evita di scaricare completamente la batteria, per chi volesse approfondire la questione che da sempre crea discussioni relative alla carica e scarica delle batterie eccovi un articolo in inglese  mentre quest'altro in italiano.


Le batterie in futuro

In futuro, non troppo lontano, potremo vedere in commercio, batterie che ora sono in fase di test quali le sodio-Aria con densità di ben 1600Wh/kg che hanno però troppi problemi e quelle Litio-Aria, di cui l'università di Roma sta dando un grosso contributo allo sviluppo, con una densità di 3450Wh/kg che permetterebbero autonomie tali da pensionare le auto a combustione, non dimentichiamo poi un particolare molto importante: tutte le batterie citate in questo articolo non sono inquinanti.
Ovviamente come per il petrolio, dove esistono ormai distributori a distanza di pochi metri, bisognerebbe creare un infrastruttura tale da consentire la ricarica in maniera veloce e pratica, un investimento da non poco è vero, ma oltre a creare occupazione porterebbe benefici alle metropolitane ed ai polmoni dei suoi cittadini.


L'elaborato redatto insieme ai miei colleghi universitari

Un interessante file power point relativo alle batterie è disponibile quimentre il documento relativo alla determinazione dell'autonomia delle macchine elettriche è disponibile alla visualizzazione a questo indirizzo.

martedì 1 ottobre 2013

Due giorni ad Ischia in bici



Ischia è un'isola bellissima, è la più grande del golfo di Napoli, divisa in ben 6 comuni e con una rete stradale di circa 80km, quindi non un'isoletta; è molto frequentata, sopratutto in estate dove spesso si crea un traffico fastidioso ed è piena di tedeschi che apprezzano (forse più di noi) le capacità terapeutiche delle sue acque termali.

Non sto qui a raccontarvi tutti i bellissimi posti, chiese e spiagge che potete visitare perchè non basterebbe un semplice articolo, ma sono qui per focalizzare l'attenzione e riflessione sull'esperienza vissuta sull'isola su di un mezzo insolito per i turisti ma anche per i cittadini stessi dell'isola: la bicicletta.


Per come la vedo io, un isola dovrebbe essere il laboratorio verde di un paese, luoghi dove l'inquinamento deve essere ridotto a zero, incentivare l'uso di bus, auto, motorini e bici elettriche visto che l'autonomia non conta come sulla terra ferma, ischia ha 80km di strade e se citiamo due auto elettriche come la Nissan Leaf e la Renault Zoe, praticamente si fanno oltre 2 giri dell'isola con l'autonomia a disposizione, mentre con le auto a benzina si consuma di più rispetto alla terra ferma, perché avendo bassa coppia motrice fanno più fatica ad affrontare le salite che tradotto in consumi significa aumentarli in maniera vertiginosa, ricordo che con una fiat 600, in quattro a bordo, ho percorso circa 40km con 10€ di benzina!!! Inutile citare le auto a metano e gpl che pur essendo ecologiche non hanno la coppia necessaria ad affrontare le salite dell'isola(che arrivano anche ad oltre il 10% di pendenza), quindi a causa di queste pendenze la bici tradizionale non è molto utilizzata: oltre agli sportivi nessuno la utilizza, anche se ultimamente grazie alle bici elettriche a pedalata assistita, che rendono le salite facilissime da affrontare, c'è una timida tendenza ad utilizzarla.

E' stata una bellissima ed originalissima esperienza perché abbiamo soggiornato in un bikehotel, chiamato le canne(cliccare sul nome dell'hotel per le recensioni, foto ed informazioni varie), dotato di utilissimi servizi per ciclisti, dal box bici con piccola officina alla colazione rinforzata, ai massaggi per rilassare i muscoli dopo una bella pedalata in giro per l'isola, che offre vedute stupende e percorsi adrenalinici.

Se volete scoprire gli itinerari da fare in bici vi consiglio l'ottimo team cicliscotto che oltre ad avere sul sito la mappa dei possibili percorsi, offre anche escursioni guidate, consiglio anche quest'altro blog molto utile di a ruota libera  e questo di lifeintravel.

Le uniche due note negative, ma che non hanno minimamente condizionato questa bellissima esperienza diversa dal solito, sono state :l'inquinamento e il trasporto.


Inquinamento

E pensare che sono stato a metà settembre, ci sono punti in cui l'aria è irrespirabile, specie durante le salite per strada, essendo la pendenza elevate, auto, bus e moto fanno un grandissimo sforzo che comporta un eccessiva fuoriuscita di fumi neri dallo scarico, fastidioso e dannoso per noi ciclisti che in salita necessitiamo di aria pulita, stesso discorso nei punti di ingresso dei vari comuni dove sono pieni di taxi, bus ed auto, male, perché potrebbero sfruttare l'accoppiata mare, terme, natura per una qualità della vita migliore ed un turismo che andrebbe oltre i classici luglio-agosto.


Trasporto

Ci ho dedicato un intero post visibile qui


Le foto scattate ad Ischia


lunedì 23 settembre 2013

MedMar, prende i soldi della bici e non si cura di esse

Prima dell'imbarco - porto di Ischia

Per raggiungere l'isola di Ischia da Pozzuoli è possibile affidarsi solo a due società: MedMar e Caremar.
Per ragioni di orario decidiamo di affidarci a MedMar, scelta buona per l'orario, malissimo per come siamo stati trattati.


Speravo che la rinnovata scoperta della bici e della sua diffusione avesse superato situazioni paradossali e scomode per chi si sposta in maniera ecologica, ma si sa, alcune aziende sono le ultime a recepire i cambiamenti di una parte di civiltà che vede nell'ecologia il pilastro fondamentale per un futuro migliore.

in lontananza le bici posizionata vicino una barca in legno

Pagare 5€ a bici per portarla su un isola mi sembra un po eccessivo se, ad esso si sommano anche i circa 11€ a persona, inoltre, non esiste un vero e proprio posto dove riporle, ma bisogna parcheggiarle dove capita, proprio come funziona con valigie e trolley, con la differenza che quest'ultime viaggiano gratis.

bici accavallate e poggiate senza alcun fermo vicino la barca in legno

Avrei anche preferito pagarli i 5€ fronte di un servizio all'altezza, con spazi dedicati alle bici con delle rastrelliere che tenessero ferme le bici onde evitare che cadessero e si rovinassero, da non trascurare visto che le bici non sono sempre economiche, nel mio caso le due bici in foto hanno un valore complessivo di 1300€ e per fortuna dopo il viaggio, complice anche il bel tempo, non ho ritrovato le bici per terra, graffiate o con qualcosa rotto.
Ah, MedMar si aggiunge alle numerose aziende italiane che fanno del social marketing il loro cattivo biglietto da visita, non rispondendo ai clienti, a differenze delle aziende estere che ti rispondono sempre, in qualsiasi occasione, sia scomoda che comoda per loro.

PROPOSTA: perchè non far viaggiare le bici gratis, non in alta stagione, sponsorizzandola come un incentivo che propone medmar ai turisti green? sarebbe un ottimo ritorno di immagine oltre che di clienti

venerdì 6 settembre 2013

Turchia - e chi se lo aspettava! Parte 1 - Istanbul

Moschea Blu - Istanbul

Quando ad inizio anno la mia metà mi ha proposto come meta estiva la Turchia la mia faccia era un mix tra questa  e quest'altra.
Non vi dico poi appena l'ho detto a casa: mia mamma fece una faccia triste e spaventata, mio padre si avvicina e mi dice "ma è proprio necessario andare lì, non potevi scegliere un posto più vicino, magari in Italia come fanno tutti?" 
Occupato da impegni universitari non ci penso molto a capire come funzionano le cose lì e sinceramente nemmeno mi informo su cosa sarei andato a vedere in quei 15 giorni, non mi piace fare ricerche sul web, mi piace scoprire il posto dal vivo e non dal pc; la preoccupazione vera e propria arriva verso Giugno quando iniziano gli scontri in Turchia, dove si mettono anche gli amici che mostrano la loro preoccupazione, manco dovessi partire per fermare quegli scontri.


Istanbul (7-10 Agosto; 20,21 Agosto)

Quindi dopo tutta una serie di problemi, il 7 Agosto finalmente partiamo dall'aeroporto di Napoli capodichino ed atterriamo a'aeroporto di Istanbul Ataturk, dove all'esterno era pieno di taxi gialli della fiat, inoltre la moneta è lira: sembrava di stare in Italia negli anni 90, quando i taxi erano gialli ed erano tutti fiat e c'era la lira come moneta nazionale, lì ci aspettava l'autista dell'hotel Sude Konak,  che si trova nel quartiere Sultanahmet, un posto centralissimo per chi vuole visitare senza dover prendere mezzi pubblici o taxi, la moschea blu, Hagia sofia, cisterna basilica, gran Bazar, Bazar delle spezie, palazzo topkapi, la stazione dell'orient express ecc ecc, inoltre con il tram, la cui fermata è praticamente a due passi dall'hotel, si arriva velocemente alla torre di galata o comunque in altri posti di interesse di Istanbul ( consiglio di visitare tutto, le moschee sono gratis ma accessibili sono in determinati orari, il prezzo degli altri poi oscilla intorno ai 5€ max visto il cambio favorevole euro - lira turca).

Mentre il 20 Agosto, quando siamo ritornati ad Istanbul per ritornare a casa, siamo atterrati all'altro aeroporto chiamato Sabiha Gökçen situato nella Istanbul Asiatica, dove per arrivare all'albergo, sempre situato nel quartiere sultanameth , chiamato Efendi Hotel, abbiamo impiegato circa 2 ore( per fare 40km) causa traffico paralizzante che come riporta tom tom, è seconda solo a Mosca riguardo le città più trafficate del mondo.


La città

La città era nel pieno del ramadan che sarebbe terminato l'8 Agosto, vi era la presenza di molte persone nei giardini a fare una specie di pic nic e per strada vi erano molti venditori ambulanti di spighe bollite ed arrostite al prezzo di 1lira ( 40cent circa), premute di arancia e melograno fatte sul posto sempre allo stesso prezzo, cozze (midye dolmasi) e Gozlem (salato con formaggio e dolce con nutella) al prezzo di 3 lire circa ( 1,10€ circa); ovviamente i prezzi variano di qualche spicciolo di lira turca a seconda del posto: ad esempio in piazza la spiga costava 1.50 lire turche (circa 55 centesimi di €) mentre nelle vie adiacenti si trovava facilmente 1 lira, stesso discorso per l'acqua che nella bottiglia da mezzo litro fredda costava 0.75 (circa 27 centesimi) ma si trovava anche a meno nei supermercati.

Sorprendente poi era il servizio di pulizia turco, anche se la sera le famiglie abbandonavano i parchi sporchi lasciando carte di ogni genere per terra, il giorno dopo era tutto pulito e pronto ad essere sporcato di nuovo, inoltre gli spazzini rovistano nell'immondizia alla ricerca dei tappi di bottiglia e sembra anche se differenziassero qualcosa, ma non ne sono certo, impressionante invece la locazione dei bidoni dell'immondizia, sotto terra, lasciando solo una piccola fessura apribile facendo una piccola pressione con i piedi, interrando quindi odori e rifiuti (qui il video).

Il primo giro abbastanza completo della sola Istanbul lato Europa l'abbiamo fatto a bordo del bus city sightseeing che insieme alla lonely planet hanno costituito il primo zoccolo duro di conoscenza storico/geografica della città, inoltre a piedi per strada molti proponevano l'escursione del Bosforo, che personalmente non abbiamo scelto perché il mare era spesso e volentieri agitato.


Dove mangiare

Per quanto riguarda dove mangiare abbiamo spesso dato un occhio su TripAdvisor grazie al wifi dell'hotel, inoltre la connessione era praticamente presente ovunque, al ristorante era semplicissimo ottenere la password, raro ma non impossibile anche trovare wifi non protette per strada, quindi nei 3 giorni che abbiamo passato ad Istanbul prima, e nei due giorni che abbiamo passati al termine della vacanza, abbiamo mangiato oltre all'immancabile kebap anche la pide (ribattezzata da me, la sorella scema della pizza) e molti dolci: non mi sento di consigliare dove mangiare perché è un giudizio troppo soggettivo, spesso mi sono trovato i disaccordo con le recensioni di ristoranti su TripAdvisor, quindi essendo Istanbul piena di locali chi più, chi meno, hanno grossomodo lo stesso menù, dove vi ispira(essendo il kebab spesso esposto) ci andate, i prezzi sono convenienti ovunque; mi sento solo di consigliare Hafiz Mustafa che aveva una scelta di dolci tipici locali da far salire il diabete al solo sguardo, il puding(budino) alla crema di riso causava dipendenza!

La sera Istanbul stupiva per la sicurezza che ti faceva sentire, soltanto i fastidiosi venditori di profumi contraffatti che ti proponevano l'ultimo Chanel o Armani a prezzi bassi rovinavano l'atmosfera e, per farli andare via, dovevi un pò arricciare il sopracciglio ma niente di così grave, vogliono guadagnare qualcosina anche loro; la vera sorpresa è stata quando siamo andati sotto il ponte di galata per provare il Balik Ekmek ed abbiamo notato come il profumo non era l'unica cosa contraffatta, ma praticamente  vendevano di tutto, dalle polo Tommy hilfiger, Lacoste a quelle di Ralph Lauren fatte molto bene a prezzi molto convenienti (10 lire = 4 euro circa), vendevano anche maglie da calcio e tute adidas, tutte rigorosamente contraffatte ma di ottima fattura e dal prezzo davvero conveniente, non mancavano venditori ambulanti di frutta secca (noccioline, noci, mandorle) e caldarroste (ad agosto!) oltre all'immancabile spiga bollita o arrostita.


Riflessione sui bazar

Infine concludo dicendo qualcosa riguardo i bazar: posti belli e caratteristici, ma se andate nei due famosi per antonomasia come il gran bazar ed il bazar delle spezie siate pronti ad essere inondati dai negozianti che vi proporranno i loro prodotti, chiedendovi di entrare, di provare ma sopratutto di comprare, alquanto fastidiosi ma basta dire no thanks per cercare di farli desistere, di gran lunga più tranquillo ma molto più piccolo e meno fornito l'Arasta bazar situato accanto la moschea blu, il quale vende anche le spezie.
Ricordate sempre di trattare il prezzo, sanno perfettamente che l'euro e forte e puntano a massimizzare i propri guadagni raddoppiando anche del 100% il prezzo di un prodotto.


Ricapitolando
Mi è piaciuto: La città, il modo in cui curano il loro patrimonio storico, il loro spirito patriottico, i loro dolci.
Non mi è piaciuto: l'insistenza dei commercianti a volerti vendere qualcosa senza lasciarti osservare vetrine e prodotti in santa pace, stesso discorso per i ristoranti, traffico paralizzante.

Consigli: 
- il trasporto dall'hotel all'aeroporto prendetelo in qualche agenzia per strada, con soli 5euro a persona per andare ad Ataturk, mentre 10euro per andare a Sabiha Gökçen vengono a prendervi direttamente in albergo, sicuramente esiste qualcosa del genere in aeroporto stesso, ma noi non sapendo di questa opportunità abbiamo scelto il servizio navetta dell'albergo ad un prezzo leggermente superiore: 25 euro ma ad orari meno flessibili ed imposti da loro (specie al ritorno dove siamo arrivati in aeroporto con 2 ore di anticipo).
- Sfizi come spighe, premute d'arancia, melograno o necessità come acqua non prendetele nelle piazze più frequentate ma nelle vie adiacenti, si risparmia anche se relativamente poco visto il cambio.
- Cercate di trattare sempre il prezzo, fingetevi disinteressati ed indecisi, vedrete che saranno loro a proporre ribassi.
- Portate con voi enterogermina o imodium(loperamide), non si sa mai ;)
- Chiedete sul forum di TripAdvisor qualsiasi  dubbio o informazione, ci sono moltissime persone competenti





Goreme - Parte 2 (under construction)
Pamukkale - Parte 3 (under construction)
Fethye - Parte 4 (under construction)

martedì 3 settembre 2013

Zero99 - il quadriciclo elettrico made in sud!

Zero99 - prototipo

Ad Agosto ho fatto visita presso un azienda chiamata Oelle costruzioni meccaniche s.r.l. sito in Torre Orsaia(SA) nel Cilento, per osservare da vicino il loro quadriciclo elettrico chiamato Zero99.
L'azienda opera nel settore della produzione di macchine agricole con un esperienza di oltre quarant'anni e stupisce come, nonostante sia leader affermata del settore, abbia ancora la forza di voler innovare progettando e sperimentando nuovi veicoli di prospettiva non orientati soltanto al ramo agricolo, ma anche al ramo stradale come la Zero99, un quadriciclo elettrico a zero emissioni.

Sarà che vogliono dare una mano all'ambiente per proteggere la terra che ha fatto la fortuna dell'azienda o semplicemente quella forza di voler innovare, fatto sta che parlare con l'amministratore unico sembra di parlare con un giovanotto entusiasta di voler mettere il vendita il suo primo veicolo, anche se non si tratta del primo e non è poi così giovane, ma è lo spirito e quello giusto: entusiasmo, determinazione e visionarietà.

A breve dovrebbe partire il crowdfunding per poter permettere all'azienda un ultimo sforzo prima della commercializzazione, vi terrò aggiornati.


domenica 23 giugno 2013

Renault Zoe - recensione ed impressioni


Grazie all'iniziativa di renault chiamata Grande prova ho avuto l'opportunità di provare la Zoe, l'auto full elettrica zero emissioni, ottima iniziativa meno per come la concessionaria abbia trattato un potenziale cliente, ma a questo dedicherò due righe dopo avervi raccontato dell'auto.


Dimensioni e dotazioni

L'auto è una berlina compatta lunga 4084 mm, larga 1730 mm alta 1562 mm, omologata per 5 posti, stesso segmento della Clio(versione 2013)  con la quale condivide il pianale lunga 4062 mm larga 1719 mm ed alta 1445 mm, l'altezza della Zoe è simile a quella della Captur (1570 mm).
Esistono 3 versioni dell'auto: Life, zen e intens, che differiscono tra loro solo per piccoli particolari, l'auto è praticamente full optional: potete guardare le dotazione cliccando su questo link e-brochure della Zoe.

Fra gli accessori di serie in tutte e 3 le versioni, oltre al climatizzatore manuale, è presente un display 7 pollici resistivo dove è possibile visualizzare le informazioni relative alla radio, navigatore con mappe tom tom ed il computer di bordo: un sistema multimediale di ultima generazione chiamato R-Link
Anche il sistema Z.E. voice è un accessorio di serie che "aiuta" i pedoni, si tratta infatti di un alert sonoro, un suono piacevole inferiore a quello di un auto diesel tradizionale, non fastidioso(disattivabile) che viene emesso durante la guida con la speranza di evitare investimenti a causa della grande silenziosità, dovuta anche ai particolari pneumatici Michelin Energy EV che aiutano anche ad ottenere bassi consumi(di energia) mantenendo inalterate le sue caratteristiche rispetto ad un pneumatico tradizionale.


Il cassettino estraibile che si vede in foto è il vano per il diffusore di essenze attive, dove è possibile scegliere tra 8 profumazioni(ricariche in post-vendita) e 2 essenze rilassanti riservate esclusivamente a ZOE ZEN, la profumazione presente nell'auto che ho provato era davvero gradevole, salire in auto ed essere accolti da un profumo rilassante e piacevole è davvero una gran bella idea originale.


Motore, batteria, prestazioni e consumi

Il motore è un sincrono trifase (brushless) da ben 65kW (88cv) con una coppia di ben 220 Nm e batteria litio ferro fosfato (LiFePO4) con una capacità di 22kWh che danno alla Zoe una autonomia di ben 210km con il ciclo NEDEC (qui info wikipedia, qui info relative al test Nedec) inoltre la velocità massima è di 135km/h.
La Zoe in accelerazione spinge con la schiena sul sediolino, guidarla è un piacere davvero unico e totalmente diverso dalle auto tradizionali: zero rumori, abitacolo perfettamente insonorizzato e niente cambi di marce essendo le auto elettriche mono-marcia, ovvero la caratteristica di funzionamento riesce a coprire dall'accelerazione alla velocità massima senza cambiare caratteristica(marce).



Dopo aver percorso 100km in città in un solo giorno, non ho affatto sentito la stanchezza che di solito provo con la mia clio: non avere nessun rumore nell'abitacolo ma solo la leggera e delicata profumazione delle essenze attive rende l'esperienza di guida un vero piacere.
L'autonomia è davvero notevole: si percorrono senza problemi 170km, mentre guidando in modalità eco, che rende l'auto più dolce e meno aggressiva, si arriva facilmente anche oltre i 170km di autonomia.


Tempi e tipo di ricarica 

La Renault ha brevettato il suo sistema di ricarica chiamato caméléon: con un unica presa (mennekes, nda) permette sia la ricarica lenta ( 9 ore su 3kw 16A) che quella veloce fino a 30 minuti(per caricare l'80%) con colonnine AC 42 kW .
Si intuisce quindi che caricarla a casa con la classica presa shuko è impossibile, bisogna quindi installare una wall- box di schneider Electric al prezzo di 1200euro circa oppure noleggiarla da Enel al costo di 73€ circa, inoltre per chi ha il contratto da 3kW deve provvedere a richiedere un aumento di potenza che, comporta un aumento della tariffa.
Per quanto riguarda informazioni sulle tariffe per la ricarica dell'auto da parte di enel, si nota come il sito non sia molto chiaro, troppi riferimenti a delibere anzichè chiarire cosa intendono le stesse.


Confronti con la nissan Leaf

Rispetto alla Nissan Leaf  prima serie, che ho provato qualche mese fa. che ha un motore da 80kW e batterie da 24kWh  e coppia da 280 Nm, la Zoe è meno scattante ed in salita la differenza di coppia un pochino di sente, le prestazioni sono comunque ottime, dati alla mano si nota che ha una accelerazione da 0 a 50km/h in 4 secondi, mentre da zero a 100km/h in 13 secondi circa (contro gli 11 secondi della Leaf), da notare che le dimensioni rispetto la leaf sono diverse, basti pensare che l'auto elettrica di Nissan è circa 30 cm in più della cugina elettrica prodotta da renault, rientrando di fatto nella categoria C mentre la Zoe rientra nella categoria B.

La leaf si può ricaricare anche a casa, basta una presa shuko ed anche con il contratto da 3kW si carica senza problemi, dato che richiede una corrente di "soli" 10A, inoltre presenta anche la possibilità di essere caricata in DC, attraverso il protocollo ChaDeMo; avere però queste differenze di connettori e tipi di ricarica(AC e DC) non è una scelta ordinata, sarebbe bastato mettersi d'accordo su quale alimentazione puntare sulla carica veloce, mentre sulla lenta una shuko avrebbe accontentato tutti.

Su strada ho notato che la leaf, dalle forme originali e diverse da un auto tradizionale, attirava molti curiosi che mi hanno chiesto informazioni, mentre con la Zoe, soltanto un paio di persone l'hanno riconosciuta(grazie alla pubblicità).

Considerazioni finali 

L'auto elettrica a Napoli difficilmente decollerà, purtroppo oltre alla mancanza di colonnine manca anche la voglia di voler inquinare meno ed aprirsi al futuro come stanno facendo nel resto d'europa e del mondo.
Molti dopo aver ammirato la bellezza dell'auto e scoperto che si tratta di un auto totalmente elettrica, storcevano il naso dichiarando non è un auto per noi oppure purtroppo da noi mancano le colonnine.
Ho contattato quindi alcuni centri commerciali del posto, invitandoli ad installare colonnine di ricarica(come al nord), che, oltre ad essere una buona pubblicità in quanto diventerebbero i primi in Campania ad avere una colonnina di ricarica per i clienti, la risposta è stata: non intendiamo investire visto che ad oggi nessuno possiede un auto elettrica qui a Napoli ; insomma, un circolo vizioso che non ha fine:


Concludo spendendo due parole al concessionario Renault che mi ha dato la possibilità di provare l'auto: oltre a non aver ricevuto l'auto carica al 100%, ma al 90% nonostante fosse davanti la colonnina(ma non connessa) l'incaricato a darmi l'auto non ha saputo rispondere alle mie domande, dicendo che era compito dell'addetto vendite irreperibile il giorno dopo(sabato mattina) per spiegazioni, inoltre alla consegna il capo officina si è limitato ad un ispezione dell'auto e firma per la consegna, non mi ha chiesto impressioni, se avevo curiosità o altro che mi fu invece chiesto dai meccanici Nissan dopo la prova della Leaf.
Aggiungo che nonostante la concessionaria abbia una esposizione davvero grande, all'ingresso ci sono le auto del momento (clio e captur da un lato) e la gamma dacia, dietro queste compaiono auto come twingo o dacia logan, mentre la zoe è praticamente nascosta dietro un pilastro dietro il box informazioni, insieme alla twizy; quindi anche il concessionario non crede di venderne e quindi la snobba puntando sulle auto del momento di Renault e Dacia,
Concludo dicendo che visto il trattamento generale ricevuto, non credo che mi affiderò e/o consiglierò ad amici questa concessionaria per l'acquisto di Renault e Dacia, il cliente merita attenzione, la grande prova non è un "regalo" che fa Renault Italia perchè è generosa, ma serve ad acquisire potenziali clienti indecisi che dopo la prova superano le indecisioni ed acquistano l'auto.

Galleria fotografica

lunedì 10 giugno 2013

Se il comune(e lo stato) danno un cattivo esempio, come possono i cittadini cambiare?


Pizza Margherita e Marinara sul lungomare, Castel dell'Ovo in lontananza
Premetto che benedico l'attuale sindaco di Napoli De Magistris per molte scelte coraggiose fatte in questi primi due anni di mandato, su tutti il lungomare liberato che ha dato ai cittadini uno spazio in precendenza teatro di auto e moto che sfrecciavano a tutta velocità, poco frequentato, sporco e mal tenuto, oltre all'impossibilità di godere del panorama seduti al tavolino, essendoci smog e pochissimi posti disponibili sui marciapiedi; ora invece con la pista ciclabile finalmente possiamo goderci Napoli in maniera ecologica, salutare e senza l'ansia del parcheggio, non potete immaginare, anzi vi invito a provare, il senso di tranquillità, di felicità e soddisfazione che si prova stando seduti al tavolino mangiando una pizza in queste giornate calde e soleggiate, osservando la città più bella del mondo, un panorama che ti toglie il fiato.

Però caro Sindaco, da cittadino e da turista della mia città, come piace definirmi, ho una richiesta da farle anche a nome di molti turisti: perchè le forze dell'ordine girano in auto e moto tradizionali? Non sarebbe meglio dotarli di bici, segway o auto elettriche? Lei stesso fino a poco tempo fa girava(gira ancora?) con il twizy della renault, silenzioso ed a zero emissioni, quindi perchè non dedicare mezzi ecologici per le forze dell'ordine che svolgono un utilissimo servizio sul lungomare? La loro presenza tranquillizza ed aiuta a tenere l'ordine, però stare seduti al tavolino e vedersi passare prima l'alfa 159 della polizia, poi due moto dei vigili(transalp 700) non è una cosa piacevole, anche perchè sono sarebbe una bella cartolina di Napoli nel mondo, inoltre camminare a passo d'uomo non fa bene(meccanicamente parlando) all'auto ed alla moto, essendo costruiti per altri stili di guida.
Siccome volevo godermi la pizza non ho avuto il tempo di fotografarli, occasione però avuta più tardi mentre passeggiavo sul lungomare, ci tengo a precisare che le foto sono state scattate in due giorni diversi:


Due persone si godono Napoli facendo jogging, due vigili in moto

moto che circolano sulla pista ciclabile

So che potrebbe essere difficile acquistare veicoli elettrici perchè le casse comunali, come ripete sempre, sono vuole e quindi non ci sono fondi per investire, però se utilizzassero bici, o camminassero semplicemente a piedi, aiuterebbe a far risparmiare soldi visto che non c'è da fare manutenzione come le auto.
Oppure la soluzione potrebbe essere (ma non può venire da noi) se qualche grosso nome con i soldi (Renault? i 3 gemelli di Mitsubishi, Citroen Peugeot?) regalassero qualche auto elettrica alla città come successo a Piazza san pietro dove Citroen ha consegnato ben 10 c-zero alla polizia di stato e 14 sono state acquistate dal comune di Roma per i vigili. 
Magari istituire anche per le auto delle forze dell'ordine un angolo per lo sponsor( come a Milano per le ambulanze, una cosa del tipo "donato da Peugeot Italia").

Di seguito altre foto:

Non solo moto sulla pista ciclabile
Chi in bici, chi a piedi mentre i vigili in auto
Anche la finanza sul lungomare, rigorosamente in auto

Spero che in futuro il lungomare liberato sia davvero privo di emissioni e che sia un luogo dove regnerà l'uguaglianza(altro termine spesso utilizzato da lei): forze dell'ordine e cittadini o a piedi o in bici.
Se solo Fiat avesse fatto una scelta simile, di costruire un auto elettrica piccola, in stile retrò, avremmo la dolcevita e turismo italiano con migliaia di foto in giro per il mondo, tutte opportunità di turisti ed occupazione perse in una testardaggine di non convertirsi ora all'elettrico/ibrido che verrà fatto in futuro(in ritardo) con non pochi problemi.

Ma tornando alla realtà Napoletana: Che fine hanno fatto le biciclette elettriche sponsorizzate in questo video?


grazie mille a Selidori per il contributo

sabato 1 giugno 2013

A Milano iniziano a comparire le prime colonnine, da noi quando?

Ikea di Corsico(Mi) - colonnine scame
Leggendo alcuni blog di persone con veicoli elettrici che raccontano le loro esperienze in Lombardia ho notato con molto piacere come oltre ai centri commerciali, anche per strada in posti strategici, come piazze e parcheggi, si sta iniziando a vedere qualche colonnina elettrica.
Non parliamo di colonnine di ricarica veloci e preformanti, ma di quelle classiche colonnine con la presa shuko che ti danno la possibilità di rabboccare la carica mentre si fa la spese al centro commerciale o si gira per il centro, una scelta che fin'ora ha trovato molti consensi tra i cittadini tanto che queste colonnine stanno aumentando per soddisfare la richiesta.

Piazza Cadorna - via San Nicolao Milano

Sono installate principalmente da A2A che con il suo progetto e-moving , dietro pagamento di una tariffa flat, permette di caricare la propria autovettura in qualsiasi punto tra Milano e Brescia, è presente anche Scame con le sue colonnine principalmente all'interno dei centri commerciali. 

Attualmente credo sia la scelta migliore in quanto, dal punto di vista della ricarica veloce c'è ancora qualche dibattito sul protocollo da utilizzare, anche se il chademo della nissan leaf sembra in vantaggio, gli altri produttori percorrono strade diverse e, siccome queste colonnine veloci sono molto care, è meglio capire prima quale scelta sarà quella definitiva, un pò come accaduto tra il blu ray e l'hd-dvd che ha visto vincitore il blu ray.

Qui al sud, non capisco perché, l'auto elettrica è vista malissimo, pochi ci credono e nessuno vuole investire nelle colonnine; le auto tradizionali rappresentano l'unica certezza nonostante ci si lamenta dei consumi e dell'inquinamento insopportabile, sentito sopratutto da ciclisti e sportivi che già lottano con la mancanza di spazi appositi per poter circolare in maniera ecologica e salutare  come fanno tutti nel mondo.

pubblicità di un centro commerciale Veneto

Quindi riprendendo una frase detta da Steve Jobs:" investire in pubblicità in tempo di crisi è come costruirsi le ali mentre gli altri precipitano"aggiungendo che in questo modo si crea anche occupazione, la mia idea quindi è quella spingere i centri commerciali ad installare le colonnine fornendo ricarica gratis( o piccola quota flat) ai clienti che hanno la loro fidelity card(quindi anche vendita dei dati alle aziende del settore), web e giornali locali che fanno pubblicità al centro parlandone, clienti incuriositi che vengono a vedere un opera futuristica(per noi, non per chi vive già in queste realtà da anni) e perchè no, spingere altri centri a realizzare le colonnine creando nel complesso occupazione.

si ringrazia il sito http://problemidiricarica.wordpress.com/ per le foto.

mercoledì 22 maggio 2013

L'auto elettrica ad Amsterdam nel 2010



Mettendo ordine alle foto, ne ho trovato due molto simpatiche nell'album relativo alle foto scattate ad Amsterdam, vacanza fatta ad Agosto 2010, dove, durante l'esplorazione della città vengo colpito da una bellissima auto che fino ad allora avevo solo visto sul web: la Tesla roadster , ma la cosa che mi sorprese è che era connessa ad una colonnina di ricarica, essendo questa un auto totalmente elettrica, mossa dal solo motore asincrono trifase con un pacco batterie da ben 56kWh (qui i dati della leaf).

Tesla roadstar - Amsterdam

entusiasmo provocato dalla colonnina
Ad Amsterdam (ma si può parlare dell'estero in generale) sono avanti già da qualche anno, sia lato piste ciclabilisia dal punto di vista dell'auto elettrica che in Italia non decolla e si conoscono caratteristiche e funzionamento solo da parte di riviste e blogger  nonostante il fatto che prima o poi saremo costretti ad acquistarle per una molteplicità di motivi.
Eppure, ogni giorno le solite parole che si sentono in tv da parte dei politici sono: crescita, occupazione e si parla di giovani; ma se analizziamo i fatti sono sempre loro a comandare da tantissimi anni, sempre loro che guardano ormai solo i loro interessi senza curarsi della nazione che sta sta arretrando economicamente, culturalmente e tecnologicamente, investendo in cosa ? Solo in negozi cinesi , sale con slot machine e negozi di sigaretta elettronica, tutte attività che non ci appartengono ma che rappresentano l'unica fonte di guadagno certa, almeno fino a quando non cambieranno qualche legge.

Proprio la nostra nazione che in passato è stata punto di riferimento in ogni settore per gli altri paesi e che, ora si distingue in maniera eccellente soltanto nel singolo individuo che, stanco di vivere qui dove il suo potenziale intellettuale non viene valorizzato, emigra all'estero, dando il meglio di se al servizio di altre nazioni.

Tornando alle foto di Agosto 2010, quindi di quasi 3 anni fa, immaginate quanto inquinamento, benzina e quanti soldi avremo risparmiato fino ad oggi sopratutto dal punto di vista della salute.

martedì 14 maggio 2013

Cyclopride - Buona la prima

Napoli - Piazza Plebiscito















Domenica 12 maggio è stato il giorno dell'evento cyclopride, svoltosi in contemporanea a Napoli e Milano, che nasce come invito a chi non ha ancora mollato la macchina, ma vorrebbe farlo, a favore della bicicletta, un mezzo di trasporto economico, esentasse e che aiuta la propria salute.
Per essere la prima volta, l'evento è stato ben organizzato, con un bel sacco ai partecipanti con acqua, integratore e qualche gadget, presenti anche al ritorno, ci sono dei punti da migliorare quali intensificare la presenza di vigili e magari dei cycloman e cyclowoman in diverse parti del gruppo che guidano verso la meta, in ogni caso vista la bravura degli organizzatori a creare quest'evento, bisogna solo attendere il prossimo per osservare tutte le migliorie che verranno introdotte.


Per quanto mi riguarda, che ho partecipato all'evento di Napoli, è stato bello pedalare in compagnia di tantissime persone, tutte sorridenti, rispettose e cortesi, insomma, totalmente opposto agli automobilisti che hanno dovuto attendere, con poca voglia e tanto da lamentarsi, per diversi minuti il transito di un enorme catena umana fatta di biciclette.

Purtroppo a Napoli abbiamo la pista ciclabile solo da qualche anno e per sensibilizzare le persone ad utilizzare la bicicletta, soprattutto di domenica dove utilizzano l'auto per piccoli spostamenti, è molto difficile; eppure guadagnerebbe la persona dal punto di vista della salute e del mancato utilizzo dell'auto che consuma  ed inquina, oltre all'ambiente che diventerebbe più pulito almeno di domenica, dopo una settimana fatta di bus inquinanti oltre ad auto e motorini che transitano per Napoli.
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Se poi ci mettiamo che la pista ciclabile ha diversi punti critici come viale kennedy, altezza i.t.i. A.Righi dove le schegge di vetro residue di auto saccheggiata di sera sono li pronte a forarti la ruota, o del tunnel che porta a mergellina con troppi rifiuti, o gli stessi automobilisti che occupano la pista ciclabile, o di ragazzi poco civili che percorrono la pista ciclabile in motorino, vien facile pensare che scoraggiarsi è facile e quindi la bici stenta a decollare, basterebbe manutenzione e controlli, le multe potrebbero sensibilizzare oltre a portare soldi alle casse del comune.


Nessuna capitale europea ha subito problemi economici a causa dell'interdizione del traffico, quindi, ben venga un secondo cyclopride, anche il mese prossimo, bloccando il traffico ed incentivando le bici, con qualche inziativa dove partecipi attivamente anche il sindaco, così vedrà in sella, cosa bisogna migliorare della nostra splendida città.

Ovviamente non voglio assolutamente criticare le auto che hanno una loro utilità, ma sinceramente si fa un uso troppo esagerato nonostante ci si lamenta del prezzo del carburante che è tra i più alti in Europa.


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